Tasso d'interesse massimo per i prestiti al consumo

Tasso d'interesse massimo per i prestiti al consumo da adeguare al livello di basso tasso d'interesse

Il Consiglio federale vuole ridurre il tasso d'interesse massimo per i prestiti al consumo dall'attuale 15% a 10%. Venerdì 5 dicembre 2014, ha aperto la procedura di consultazione per una corrispondente modifica dell'ordinanza sulla legge sul credito al consumo. Propone anche di introdurre un meccanismo di calcolo semplice e chiaro per il futuro e di sancirlo in un'ordinanza.

Il tasso d'interesse massimo per i prestiti al consumo previene gli abusi nel sistema del credito. Oltre al controllo statale dei prezzi e ai regolamenti contro il sovraccarico e l'usura, protegge i consumatori dal sovraindebitamento. Riduce anche il rischio che le istituzioni finanziarie concedano prestiti più rischiosi a causa di un alto margine di profitto.

Nel 2003, il Consiglio federale ha fissato il tasso d'interesse massimo per i prestiti al consumo a 15% all'anno. Il livello persistentemente basso dei tassi d'interesse richiede ora un aggiustamento. Secondo la volontà del legislatore, il tasso di interesse massimo dovrebbe dipendere dal livello dei costi di rifinanziamento. Il Consiglio federale propone quindi un meccanismo di calcolo basato sui costi che le istituzioni finanziarie, da parte loro, devono pagare per il denaro preso in prestito. Il tasso d'interesse massimo è composto dal Libor a tre mesi, determinato in ogni caso dalla Banca nazionale, e da un supplemento di 10 punti percentuali, per cui il valore così calcolato viene arrotondato per eccesso o per difetto al numero intero più vicino.

Attualmente questo si traduce in un tasso di interesse massimo di 10%.

Quale impatto negativo potrebbe avere per il consumatore questo cambiamento del tasso di interesse massimo sui prestiti al consumo?

In occasione dell'introduzione del tasso d'interesse massimo, sono stati avanzati diversi argomenti contro la sua introduzione.

  • Le persone che non avevano le migliori qualità di debitori non potevano più ottenere prestiti in futuro
  • Il risultato sarà un prestito meno generoso a causa del calo dei rendimenti
  • Potrebbe spingere il consumatore all'illegalità
Un tasso di interesse massimo di 12% sarebbe quindi una soluzione ragionevole. Le banche di credito potrebbero continuare a concedere prestiti allo stesso tasso, anche se i rendimenti dovessero scendere moderatamente. Lei, come consumatore, ne trarrebbe quindi un doppio beneficio. 
 

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